Evento sismico tra le province di Ragusa e Siracusa M 4.6, 8 febbraio: aggiornamento e approfondimento

Nell’area epicentrale del terremoto di magnitudo ML 4.6 avvenuto oggi (8 febbraio) alle ore 16:35:43 italiane tra le province di Ragusa e Siracusa, dal 6 febbraio 2016 ad oggi sono stati localizzati circa 20 eventi la maggior parte dei quali ha avuto magnitudo intorno a 2.0 e un solo evento di magnitudo superiore a 3.0: il terremoto di magnitudo M3.4 delle ore 02.41 italiane del 7 febbraio.

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Come accade per la maggior parte dei terremoti di magnitudo maggiore di 3.5, anche per questo terremoto  è stato calcolato il meccanismo focale con la tecnica del Time Domain Moment Tensor (TDMT, http://cnt.rm.ingv.it/tdmt) ed è stato ottenuto anche il valore della magnitudo momento Mw pari a 4.2. Il meccanismo focale è trascorrente ed è compatibile con lo stile tettonico dell’area.

Secondo i questionari di http://www.haisentitoilterremoto.it/, è stato risentito in una vasta area della Sicilia orientale. Di seguito la mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) che mostra la distribuzione degli effetti sul territorio.

mcs_8.2.2016
La mappa del risentimento sismico in scala MCS (Mercalli-Cancani-Sieberg) mostra la distribuzione degli effetti del terremoto sul territorio. Con la stella in colore viola viene indicato l’epicentro strumentale del terremoto, i cerchi colorati si riferiscono alle intensità associate ad ogni Comune. Nella didascalia in alto è indicato il numero dei questionari elaborati per ottenere la mappa stessa. http://mappe.haisentitoilterremoto.it/6431031/mcs.jpg

Sismicità storica e recente

La Sicilia è caratterizzata da una notevole attività sismica che interessa principalmente la zona costiera orientale, compresa tra lo Stretto di Messina e il Ragusano; la zona settentrionale, lungo la dorsale dei Peloritani-Nebrodi-Madonie-Monti di Palermo; la zona del Belice, nella parte occidentale dell’isola e le zone a vulcanismo attivo, come quelle dell’Etna e delle Isole Eolie. Altri terremoti si verificano nel Mar Tirreno meridionale, nell’area delle Isole Egadi, nella zona del Canale di Sicilia.

Il settore sud-orientale, tra Catanese e area iblea, è – insieme all’area dello stretto di Messina – quello dove storicamente si sono verificati i terremoti più significativi dell’intera regione. Qui sono avvenuti – per citare gli eventi più forti e distruttivi – il terremoto del 4 febbraio 1169 (Mw 6.4), che causò gravi distruzioni documentate a Catania, Lentini, Modica e Siracusa; quello del 10 dicembre 1542 (Mw 6.8) con distruzioni ancora una volta a Lentini, ma anche a Melilli, Occhiolà e Sortino, e danni gravi e diffusi a Siracusa, Catania, Augusta e numerosi altri centri. Una vera e propria catastrofe fu quella causata dal grande terremoto dell’11 gennaio 1693, preceduto da un primo forte terremoto un paio di giorni prima, il giorno 9 gennaio (Mw 6.2); gli effetti complessivi dei due eventi sono pari a quelli di un evento violentissimo di Mw 7.4, con devastazioni in tutta l’area Iblea e nel Catanese, e danni gravi fino a Messina, verso nord, e fino a Malta, verso sud. A seguito di questo evento interi paesi furono abbandonati e ricostruiti ex-novo in siti ritenuti più sicuri. Terremoti meno distruttivi, ma con effetti comunque gravi in alcune località, sono avvenuti anche il 3 ottobre 1624 (Mw 5.6) e il 1 marzo 1818 (Mw 5.5). L’ultimo evento significativo in questa zona è quello del 13 dicembre 1990 (Mw 5.6) che causò gravi danni ad Augusta e danni minori ma diffusi in molti altri centri tra cui Carlentini, Lentini, Mineo, Siracusa (CPTI11http://emidius.mi.ingv.it/CPTI11).

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Distribuzione della sismicità storica in Sicilia sud-orientale negli ultimi mille anni (fonte: CPTI11, http://emidius.mi.ingv.it/CPTI11).

La pericolosità sismica 

Il terremoto di magnitudo M 4.6 delle ore 16:35 di oggi ricade in un’area in cui la pericolosità sismica è considerata molto alta, tra quelle a maggiore pericolosità sismica in Italia.

La figura riporta l’epicentro dell’evento sovrapposto al modello di pericolosità sismica di riferimento del territorio nazionale e si evince che i valori di pericolosità sono superiori a 0.225 g, mentre i valori massimi del modello sono riportati poco più a nord, sempre in provincia di Siracusa.

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La pericolosità sismica in Sicilia sud-orientale (fonte: zonesismiche.mi.ingv.it).

Il modello di pericolosità riporta con colori diversi i valori di accelerazione orizzontale su terreno roccioso che hanno una probabilità del 10% di essere superati in 50 anni. Indicativamente i colori associati ad accelerazioni più basse indicano zone meno pericolose, dove la probabilità di accadimento di terremoti forti è minore rispetto a quelle più pericolose, ma questo non significa che in assoluto non possano verificarsi.


2.Cop_SiciliaUlteriori notizie sulla sismicità e sul rischio sismico in Sicilia sono disponibili nella scheda Speciale Sicilia.

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